In base agli ultimi dati della Fao il settore agricolo e quello zootecnico a livello globale nel 2018 hanno generato 9,3 miliardi di tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Emissioni alle quali l’Europa ha contribuito con una quota del 10%. Numeri che spiegano l’attenzione della filiera agroalimentare italiana per la riduzione dell’impatto ambientale della produzione del settore, dalle aziende agricole ai produttori di macchinari per le coltivazioni all’industria della trasformazione. Sulla scia della corsa alla digitalizzazione per una agricoltura 4.0 adesso arriva un nuovo tool – per smartphone, tablet e personal computer – che permette all’impresa di misurare l’impatto ambientale della propria attività, di intervenire per migliorare la performance, di effettuare comparazioni tra le diverse aziende che compongono la filiera. “Uno strumento pensato per dare alle imprese del settore la possibilità di intervenire nel punto giusto e al momento giusto in un’ottica di sostenibilità”, spiega Camilla Comaschi, Product & Sustainability manager di XFarm. L’azienda, che ha due sedi in Svizzera e in Lombardia, ha presentato l’innovazione tecnologica a EIMA, il salone internazionale delle macchine agricole che si concluderà sabato 23 ottobre nel quartiere fieristico di Bologna, nel corso di un incontro promosso da Cia, associazione di categoria degli imprenditori agricoli. Il tool risponde non solo all’esigenza delle aziende di tenere sotto controllo l’impatto sull’ambiente ma anche all’obiettivo di sensibilizzare tutti gli anelli della filiera. La valutazione delle emissioni di C02 viene fatta con calcoli che non si basano su stime ma su dati primari e tutte le evidenze ottenute in questo modo vengono elaborate da un punto di vista analitico. Il risultato è un esame della sostenibilità, nel dettaglio, di ogni singola azienda e delle cause che stanno alla base delle emissioni nocive in atmosfera. Il tool indica la quantità dei gas serra che vengono prodotti, la potenziale acidificazione del suolo, l’eutrofizzazione, il consumo netto di acqua. In questo modo per ogni singola attività l’imprenditore può avere un riscontro immediato dell’impatto delle varie fasi produttive e un resoconto annuale sul miglioramento degli interventi fatti per ridurre le emissioni inquinanti.