L’evoluzione tecnologica che fa passi da gigante e richiede nuove strategie per avvicinare gli agricoltori a una innovazione sempre più veloce. Gli istituti agrari che devono essere ripensati e allineati all’agricoltura 4.0. La burocrazia che va snellita per liberare le imprese da un pesante fardello. E poi il parco macchine agricole che deve essere rinnovato per aumentare la sicurezza nei campi. Sono questi i principali temi affrontati a conclusione di Eima, il salone internazionale delle macchine agricole giunto oggi all’ultimo giorno nei padiglioni di BolognaFiere, nel corso di un talkshow che ha coinvolto tutti i protagonisti della filiera agricola. Presente Alessandro Malavolti, al vertice di FederUnacoma, a cui fanno capo i produttori di macchine agricole. E con lui Stefano Francia, presidente di Giovani agricoltori di Cia, Roberto Rinaldin, in rappresentanza di Federacma, che riunisce le associazioni nazionali dei commercianti di macchine agricole, Roberto Guidotti di Cai, che rappresenta i contoterzisti. “Ad ogni appuntamento con EIMA vediamo un nuovo salto tecnologico – ha detto Malavolti -. Nella precedente edizione si cominciò a parlare di automazione e adesso, a distanza di pochi anni, vediamo i primi robot”. Per questo, secondo Francia, è “necessario avvicinare gli agricoltori alla tecnologia, anche perché il percorso verso l’automazione ci può aiutare a risolvere il problema della carenza di manodopera nei campi”. Un tema, questo, molto sentito da tutti i protagonisti della filiera. “Forse non siamo ancora pienamente preparati e per questo dobbiamo assumere un nuovo impegno”, ha sottolineato Rinaldin, ricordando che i primi robot visti al salone bolognese presto saranno nelle campagne. Per questo, secondo Guidotti, è necessario lavorare molto anche sulla formazione: “Quando parliamo con i figli degli agricoltori il feedback è immediato: dobbiamo impegnarci di più sull’alternanza scuola-lavoro”. Punto, questo, che ha trovato pienamente d’accordo Malavolti. “La meccanizzazione agricola – ha spiegato – deve ritornare ad essere materia di studio degli Istituti di Agraria. E’ anzi necessario formare gli studenti sull’agricoltura 4.0, riaprire le scuole al pomeriggio, prevedere corsi post diploma, formare una nuova classe universitaria”. Dai nuovi piani di formazione si passa alla burocrazia, che secondo tutti gli operatori del settore deve essere snellita, a favore di poche regole chiare. Per poi arrivare a un tema molto sentito, quello della sicurezza. “Dobbiamo procedere subito con una revisione del parco macchine agricole, che è molto vecchio: perché sulla sicurezza non possiamo transigere”, ha osservato, ancora, Malavolti, che ha rilevato la necessità di rinsaldare il rapporto con la politica e con le istituzioni: “In gioco - ha aggiunto - c’è la partita della revisione, che attende da anni. Dobbiamo affrontarla con i due ministeri competenti, quello dei Trasporti e quello dell’Agricoltura”.