Macchine agricole: si consolida la partnership tra Italia e UK

Calano nel primo trimestre dell’anno le vendite di trattrici nel Regno Unito che, dopo gli incrementi elevati visti nello stesso periodo del 2021 (+14,8%%), continuano comunque a mostrare un certo dinamismo. I dati diffusi dall’associazione dei costruttori britannici indicano infatti per i primi tre mesi del 2022 una contrazione del 6,8% in ragione di 3.441 trattici vendute, sostanzialmente in linea con l’andamento medio registrato a livello europeo (-5,26% in ragione di 39.713 unità complessivamente immatricolate). I dati sono stati presentati questa mattina nel corso della conferenza stampa, organizzata dall’Agenzia ICE in collaborazione con FederUnacoma (la federazione dei costruttori italiani di macchine agricole) a Birmingham nella cornice del Lamma, la rassegna internazionale dedicata alle macchine e alle attrezzature per l’agricoltura.

Il mercato della Gran Bretagna - è stato spiegato in occasione dell’incontro con la stampa - esprime una domanda elevata soprattutto nei segmenti della media e medio-bassa potenza (rispettivamente da 141 a 160 cavalli, e da 51 a 100 cavalli) i quali, in controtendenza rispetto all’andamento complessivo del settore nel primo trimestre, vedono incrementare le vendite con percentuali prossime al 10%. Il segmento delle macchine con potenza da 241 a 320 cavalli registra invece perdite consistenti, superiori al 30%. Questa contrazione così pronunciata - secondo l’associazione dei costruttori britannici - sarebbe dovuta ai forti ritardi nei tempi di consegna delle macchine a causa delle note criticità della logistica e del mercato delle materie prime. Una quota significativa della domanda di macchine del Regno Unito viene soddisfatta dai costruttori italiani: i dati ISTAT elaborati da FederUnacoma indicano che l’UK è il quinto mercato di destinazione dell’export italiano di macchinari agricoli, dopo Francia, USA, Germania e Spagna. «Tra il 2020 e il 2021 il valore delle nostre esportazioni è cresciuto in misura significativa, soprattutto grazie al contributo delle macchine semoventi e delle attrezzature agricole che si è incrementato del 103%, passando da 106 milioni di euro a 215 milioni complessivi - ha spiegato Alessandro Malavolti, Presidente della federazione dei costruttori italiani nel corso delle conferenza - mentre le trattrici sono risultate in leggero calo rispetto all’anno precedente, attestandosi comunque su un valore di 55,3 milioni di euro». «Oggi – ha aggiunto Malavolti – il Regno Unito assorbe il 4,8% delle esportazioni italiane di mezzi meccanici per l’agricoltura, ma ci sono prospettive di ulteriore sviluppo».

Nel settore della meccanica agricola la partnership commerciale tra Italia e Gran Bretagna si va infatti rafforzando, come confermano le presenze di operatori britannici ad EIMA International, la rassegna mondiale delle tecnologie per l’agricoltura che si svolge a Bologna con cadenza biennale. Le ultime edizioni della kermesse hanno infatti registrato una crescita degli operatori economici del Regno Unito, il cui numero – prima della pandemia – aveva superato le 1.400 unità, facendo di quella britannica una delle rappresentanze estere più nutrite. Anche la prossima edizione di EIMA International, che si tiene dal 9 al 13 novembre, dovrebbe vedere una nutrita presenza di buyer dalla Gran Bretagna. «La rassegna bolognese - ha concluso Malavolti - è una straordinaria vetrina per l’innovazione ed offre, grazie alla vastissima gamma di tecnologie esposte e a soluzioni di assoluta eccellenza, i macchinari più avanzati per ogni modello di agricoltura».