Dal 1989, quando è stata costituita su iniziativa di FederUnacoma per sostenere la ricerca e l’innovazione nel campo della meccanica agricola, ha affrontato e discusso 277 temi che riguardano il settore, dalla necessità di sostenere e potenziare il trasferimento tecnologico alle imprese da parte dei centri di ricerca allo sviluppo sostenibile. Adesso il Meeting Club of Bologna celebra il 30esimo anniversario a EIMA, salone internazionale delle macchine agricole e per il giardinaggio in corso di svolgimento nei padiglioni di BolognaFiere. Per due giorni i massimi esperti del settore, provenienti da tutto il mondo, si confrontano per dare un contributo alla crescita dell’industria delle macchine agricole. “Quando siamo nati eravamo in 51, oggi siamo 94”, ha spiegato aprendo i lavori il presidente dell’associazione non profit, Paolo Balsari, dell’Università di Torino. Presente anche Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma, alla quale in Italia fanno capo i costruttori di macchine agricole. “La costituzione dell’associazione è stato uno dei nostri migliori investimenti per l’espansione del settore”, ha detto Malavolta portando i suoi saluti. Del Meeting del Club of Bologna fanno parte prevalentemente (58%) docenti universitari provenienti dai migliori atenei del mondo e ricercatori. Insieme a loro anche rappresentanti di agenzie governative, così come di associazioni e federazioni del settore impegnate nel campo della ricerca e dell’innovazione e del sostegno alla crescita industriale. In tutto sono rappresentati 28 Paesi. Tra questi, oltre all’Italia, Stati Uniti, Russia, Germania, Norvegia, Spagna, Argentina, Brasile. Il Meeting Club of Bologna è nato con lo scopo di promuovere la discussione e lo scambio di esperienze tra studiosi, aziende e organizzazioni internazionali sulle migliori best practices a livello mondiale. Quest’anno, in occasione delle celebrazioni, sono affrontati tre grandi temi: la crescita sostenibile della meccanizzazione agricola, il mercato mondiale e la nuova domanda, le macchine dedicate alle colture specializzate, come la viticoltura. Tra i progetti anche quello di aumentare la partecipazione di esperti provenienti dall’Africa e dall’Oceania, per ampliare ulteriormente il raggio d’azione dell’associazione.