Crisi climatica, impatto delle attività antropiche sull’ambiente, depauperamento delle risorse naturali, inaridimento dei suoli. In un contesto caratterizzato da una domanda alimentare stimata in forte crescita, soprattutto nei Paesi della sponda nordafricana e mediorientale, l’economia agricola della regione mediterranea si trova oggi ad affrontare molteplici sfide che possono limitarne la capacità produttiva. Il tema, di straordinario rilievo per tutto il bacino, può condizionare lo sviluppo e la stabilità dei sistemi socio-economico di tutte le nazioni mediterranee, anche di quelle della sponda settentrionale, che pure presentano fondamentali più solidi. È proprio per questo che la rassegna di Agrilevante, fortemente specializzata nelle tecnologie per le coltivazioni tipiche del bacino, ha dato grande risalto alla questione della resilienza e della sostenibilità delle attività agricole. Nei quattro giorni delle kermesse, che si è aperta lo scorso 9 ottobre e che si conclude oggi 12 ottobre, l’Italian Biomass Association (ITABIA) ha promosso numerosi incontri su queste tematiche, che hanno avuto come filo conduttore le cosiddette “3R”, principi cardine dell’economia circolare. I concetti relativi alla riduzione, al riutilizzo e alla rigenerazione delle risorse consentono di delineare un approccio strategico al tema della sostenibilità – è stato spiegato nel corso degli eventi ITABIA - giacché si traducono in buone pratiche, quali la diversificazione delle colture, il recupero degli scarti organici, il compostaggio, l’uso razionale delle risorse idriche e il ritorno a metodologie agroecologiche. In tale contesto grande evidenza è stata data alle energie rinnovabili, con particolare riferimento alle agroenergie. Il workshop intitolato “Combustibili rinnovabili per la meccanizzazione delle agro-filiere”, organizzato da ITABIA, CNR, Coldiretti. FTP E Università di Bari, ha fornito un’ampia panoramica sulle risorse energetiche di origine agricola e sulla possibile gamma di impieghi, mentre il tema della rigenerazione è stato al centro dell’incontro dal titolo “I sottoprodotti dell’industri agroalimentare e i loro derivati, risorse efficaci per rigenerare i suoli e salvaguardare l’ambiente”, organizzato da Enea, Itabia, Cinsa, Star Facility Centre e Università di Parma. Di bioeconomia si è parlato in occasione del worskhop firmato ITABIA e RuralBioUP sul tema “Buone pratiche di bioeconomia nel contesto rurale”. Oltre agli incontri tecnici, ad Agrilevante l’Italian Biomass Association ha curato anche l’“Area Bioenergy”, uno spazio dimostrativo dove sono state messe alla prova alcune delle più innovative tecnologie per la lavorazione delle biomasse legnose di origine agricola e forestale, consentendo così ai visitatori di apprezzarne funzionalità e caratteristiche tecniche.