Macchine agricole: il calo della domanda mondiale frena le esportazioni italiane

26.06.2025
Brusca frenata nel 2024 per l’export italiano di macchine agricole che, con un valore di 6,8 miliardi di euro, arretra del 15,1% rispetto al 2023. Il made in Italy penalizzato dalla contrazione della domanda globale e dalle restrizioni commerciali. A fine anno sono risultati in flessione tutti i principali mercati, ad eccezione di quello indiano che registra un passivo di appena il 2% confermandosi sopra le 900 mila trattrici vendute. L’incognita dei dazi USA.

La contrazione delle attività economiche e la bassa redditività dell’agricoltura a livello globale si riflettono sulla domanda di macchinario agricolo, che chiude il 2024 con un totale di 2.030.000 trattrici immatricolate nel mondo, in calo dell’8% rispetto all’anno precedente. Si conferma così un trend negativo che ha visto il totale delle immatricolazioni passare dai quasi 2,5 milioni di unità del 2021 agli attuali 2,03 milioni, con una perdita in soli quattro anni di circa 450 mila unità. In calo risulta essere anche il valore complessivo delle trattrici vendute che si ferma a 52 miliardi di dollari, vale a dire il 10% in meno rispetto al 2023. I dati relativi all’andamento del mercato mondiale, diffusi in occasione dell’Assemblea annuale di FederUnacoma che si è tenuta questo pomeriggio a Palazzo Albergati (Zola Predosa, Bologna), indicano una flessione per tutti i principali Paesi. Negli Stati Uniti le vendite di trattrici calano del 14% rispetto al 2023 fermandosi a 216 mila unità, in Cina calano del 12% in ragione di 320 mila macchine immatricolate, in Turchia del 18% (63 mila macchine). L’Europa occidentale segna un decremento complessivo dell’8%, a fronte di 144 mila unità immatricolate, con un passivo più contenuto in Francia (-6% in ragione di 34 mila trattrici vendute) e in Germania (-3% per 29 mila unità). In questo scenario spicca il dato relativo all’India che, pur evidenziando una frenata delle immatricolazioni (-2%), non si discosta sostanzialmente dai valori del 2023, confermandosi per il quarto anno consecutivo sopra le 900 mila unità immatricolate. “Nel corso del 2023 le dinamiche di mercato sono state condizionate da variabili economiche, in special modo il rallentamento della crescita globale e la bassa redditività dell’agricoltura – ha detto la Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – ma anche dalle perduranti tensioni geopolitiche”. Il conflitto in Ucraina, così come quello in Medio Oriente, hanno accentuato la volatilità dei prezzi delle commodity industriali e causato ulteriori interruzioni nelle catene di fornitura, peraltro già messe sotto pressione dalla pandemia di Covid, contribuendo alla riduzione dei flussi commerciali esteri. Nel 2024 il valore del commercio mondiale delle trattrici si è fermato a 23,8 miliardi di euro (-21,7%) mentre quello delle altre macchine agricole è calato dell’8% attestandosi sui 62 miliardi di euro. La contrazione degli scambi globali ha condizionato anche l’andamento delle esportazioni italiane, che sono risultate in calo del 15,1% rispetto al 2023, con un valore complessivo di circa 6,8 miliardi di euro (1,4 miliardi riferiti alla voce “trattrici”; 4,5 miliardi alla voce “macchine agricole”, mentre i restanti 840 sono imputabili alla voce “trattrici incomplete, e ricambi per trattrici”). La bilancia commerciale di settore resta comunque attiva per 4,9 miliardi di euro, ma con un peggioramento che permane nell’anno in corso a causa delle tensioni e delle restrizioni nel commercio internazionale. “Già nei primi tre mesi di quest’anno le esportazioni italiane verso gli USA sono crollate a 147 milioni di euro, calando del 36,8% – ha concluso la presidente di FederUnacoma – e facendo scivolare gli Stati Uniti dal primo al secondo posto, dopo la Francia, come mercato di destinazione per i macchinari italiani”.


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