Agrilevante è una rassegna di tecnologie ma anche un momento nel quale le industrie della meccanica agricola, le associazioni professionali e le istituzioni comunicano al pubblico le proprie attività, e nel quale si svolgono i dibattiti sui temi salienti dell’agricoltura e dell’ambiente. Gli strumenti attraverso i quali il mondo agricolo comunica sono oggi più numerosi che nel passato, perché ai media tradizionali si sono affiancati le testate web e i social network, con un’ampia rosa di format e linguaggi, adatti per le diverse tipologie di pubblico. Tuttavia, lo sviluppo delle tecnologie e la maggiore varietà di opzioni non sempre garantiscono la qualità dell’informazione, che proprio in campo agricolo appare oggi più che mai importante. Nel contesto di Agrilevante si sono dunque confrontati, nella giornata di ieri, i giornalisti dell’UNARGA, realizzando ad Agrilevante una tavola rotonda che, celebrando il 50mo anniversario del congresso mondiale della stampa agricola che si svolse in Italia nel 1975, ha trattato i problemi attuali dell’informazione specializzata e le sfide che si prospettano per i professionisti dell’informazione. Ai saluti del direttore generale di FederUnacoma Simona Rapastella, del presidente di Unarga Roberto Zalambani e del presidente dell'Associazione pugliese dei professionisti di settore Michele Peragine, hanno fatto seguito gli interventi di Steve Werblow, presidente dell'International Federation of Agricultural Journalists (IFAJ) e di Yanne Boloh, presidente di ENAJ (European Network of Agricultural Journalists) moderati da Lisa Bellocchi. Il ruolo dell'agricoltura è cambiato nei decenni – si è detto nel corso dell’incontro - ampliando la sfera di attività ed uscendo dalle riviste specializzate per travasarsi sempre più spesso nei media generalisti. Nutrire a breve 10 miliardi di persone pone nuove sfide, ma crea anche nuovi problemi. Il primo è come conciliare il necessario aumento di produzione con l'obbligo di salvaguardare l'ambiente, ma anche rendere adeguate le produzioni ai cambiamenti climatici. Il giornalista agricolo deve essere particolarmente preparato – è stato osservato durante l’incontro – oltre che indipendente e trasparente. In questa prospettiva, associazioni come IFAJ ed ENAJ mettono in contatto tra loro i colleghi, offrono occasioni privilegiate di incontrare i policy maker e gli agricoltori, oppure di formarsi con corsi online sulle principali tematiche come ad esempio l'intelligenza artificiale.