La 45ma edizione di EIMA International – la grande kermesse della meccanica agricola che si tiene alla fiera di Bologna dal 9 al 13 novembre prossimo – è stata presentata questa mattina nella capitale del Kenya Nairobi, con una conferenza stampa promossa dall’ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane per il commercio estero, e dalla federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma. L’incontro - che ha visto come relatori il Direttore dell’ICE di Addis Abeba (competente per il Kenya) Riccardo Zucconi, il Primo Segretario Commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Nairobi Giacomo Montemarani, il Presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti e il Vicedirettore Generale di FederUnacoma Fabio Ricci - è stato l’occasione per mettere a fuoco i fabbisogni di tecnologie di un Paese come il Kenya, che punta ad accrescere la produttività agricola per garantire la sicurezza alimentare e sviluppare il commercio, ma che deve fare i conti con un contesto ambientale e geografico non favorevole. La maggior parte del territorio del Paese - è stato ricordato nel corso della conferenza - è costituita da suoli aridi e semiaridi, mentre soltanto il 20% dei terreni presenta condizioni buone per le produzioni agricole. La resa del settore primario è infatti condizionata dalle caratteristiche pedologiche dei suoli, e dalle variabili meteoclimatiche. Il Paese dell’Africa centro-orientale, uno tra i più colpiti dalle conseguenze del riscaldamento globale, si trova ad affrontare ripetuti e prolungati periodi di siccità, che indeboliscono la capacità produttiva di un comparto tanto più strategico in quanto chiamato a soddisfare una domanda alimentare in forte crescita. Tra il 1980 e il 2020 il Kenya ha registrato un incremento molto consistente della popolazione, passata da poco più di 16 milioni a circa 55 milioni, e questo – è stato spiegato in conferenza stampa dal Direttore dell’ICE Zucconi – rappresenta una grande criticità per l’agricoltura locale. La necessità di garantire il sostentamento di una popolazione sempre più numerosa ha favorito non soltanto la parcellizzazione dei terreni a più elevato potenziale agricolo – ha aggiunto Zucconi – ma anche la messa a coltura dei terreni marginali più aridi, e quindi più “a rischio”. Nei prossimi anni il trend di crescita demografica dovrebbe proseguire (nel 2039 si raggiungeranno gli 81 milioni di abitanti) facendo lievitare ancora di più i consumi alimentari, e proprio per fronteggiare questa situazione nel 2019 il Governo del Kenya ha lanciato un ampio programma pluriennale (dal 2019 al 2029), teso al potenziamento dell’agricoltura. Tra le linee di intervento individuate come prioritarie, l’adozione di sistemi d’irrigazione che garantiscano gli apporti idrici necessari per le coltivazioni ottimizzando gli usi dell’acqua, e l’implementazione del parco macchine agricole con mezzi di ultima generazione che consentano di gestire in modo ottimale i fattori produttivi.
Per le caratteristiche e le esigenze specifiche del settore agricolo keniota - ha detto il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti - una rassegna come EIMA International, la prima al mondo per caratura internazionale e per ampiezza di gamma, può rappresentare un appuntamento fondamentale, giacché può offrire modelli e sistemi perfettamente adatti alle realtà locali. Ad oggi circa 1.500 industrie espositrici hanno confermato la partecipazione, con una presenza totale di circa 50 mila modelli tra mezzi meccanici e componenti, a garantire una copertura merceologica pressoché totale. La rassegna bolognese è infatti suddivisa in 14 settori di specializzazione e in 5 saloni tematici, rispettivamente dedicati alla componentistica (EIMA Componenti), alle tecnologie elettroniche e informatiche avanzate (Digital), al giardinaggio e cura del verde (Green), alle filiere bioenergetiche (Energy) e ai sistemi per l’irrigazione (Idrotech). Di particolare interesse per gli operatori del Kenya è proprio il salone Idrotech dove - ha proseguito il presidente di FederUnacoma - più di 200 aziende italiane ed estere presentano le migliori tecnologie in fatto di impianti, macchinari, attrezzature e componenti che bene si adattano anche alle condizioni dei Paesi africani. A Bologna operatori economici e buyer kenioti possono trovare i mezzi meccanici più adatti per coltivazioni quali mais, grano, patate e canna da zucchero, particolarmente diffuse nel Paese. Del resto, già oggi la cooperazione italo-keniana nel campo della meccanizzazione agricola è particolarmente solida. Per il Kenya – ha ricordato il Vicedirettore Generale di FederUnacoma, Fabio Ricci – l’Italia è il sesto fornitore di macchine agricole, dopo India, Cina, Brasile, Israele e Turchia, con un valore delle esportazioni che nel triennio 2019-2021 si è incrementato in misura significativa, fino a raggiungere i 5 milioni di euro. Nei primi tre mesi del 2022 – ha proseguito Ricci – la crescita delle nostre esportazioni è stata ancora più vistosa raggiungendo, con un valore di 3,3 milioni di euro, più della metà di quanto realizzato nell’arco dell’intero 2021 (+220% di incremento nel raffronto fra primo trimestre 2022 e 2021). Secondo le previsioni degli analisti di Export Planning, tra il 2022 e il 2025 le importazioni di macchinari per l’agricoltura dovrebbero crescere ulteriormente a un tasso medio annuo pari al 7%. Questo trend prospetta nuove possibilità per rafforzare la cooperazione italo-keniana in un campo, quello della meccanizzazione agricola, che mai come in questo momento appare basilare per la crescita economica e sociale del grande Paese africano.